Il Marecchia, l’antico “Ariminus” che diede o ricevette il nome da Rimini, è un fiume dell’Emilia-Romagna che nasce però in Toscana dall’Alpe della Luna, sull’Appennino tosco-romagnolo. Il suo corso di 70 chilometri si sviluppa quasi interamente nella regione storica della Romagna lungo la Valmarecchia (che prende il nome dal fiume) e con il suo letto ampio e ciottoloso il fiume giunge presso Rimini, sfociando nel Mar Adriatico. Un ramo del Marecchia va a formare il porto canale di Rimini. Il Marecchia rimane più che altro un grosso torrente: le variazioni di portata, infatti, sono notevolissime a seconda della stagione con piene violente in autunno e vere e proprie secche totali in estate. Tuttavia, una caratteristica geologica del fiume Marecchia è quella di avere una notevole portata d’acqua sotto il substrato del suo letto di scorrimento. Inoltre, alcune foci escono lontano dalla costa, dove si formano polle di acqua dolce. Di questa particolarità si avvale la città di Rimini per i suoi approvvigionamenti idrici anche in estate quando il fiume è secco. La valle del Marecchia si diversifica notevolmente rispetto alle valli poste più a nord. Nel tratto compreso tra i fiumi Santerno e Savio le valli sono disposte perpendicolarmente rispetto alla dorsale appenninica formando un’omogenea struttura “a pettine” caratterizzata da strette dorsali che degradano verso il mare Adriatico. Nel Montefeltro, di contro, le valli sono caratterizzate da scoscendimenti intervallati da affioramenti rocciosi fortemente modellati dagli agenti atmosferici. Per questa diversa conformazione, unita alla cruenta storia medioevale che ha caratterizzato questo territorio, i principali nuclei abitati sono sorti e si sono sviluppati sugli spuntoni rocciosi che costeggiano il fondovalle, ad eccezione della sola “moderna Novafeltria”, che si trova sul fondovalle.